A cura della Prof.ssa Maria Assunta Avena
09 Ottobre 1963/09 Ottobre 2021
Il 9 Ottobre 1963 precisamente alle 22:45 una frana si stacca dal Monte Toc e precipita nel lago del Vajont, tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. Una massa d’acqua alta 200 metri sia abbatte sui paesi di Longarone, Erto e Casso scavalcando la diga. Più di 1900 i morti in poco più di 5 minuti, paesi interi distrutti e migliaia di fuggiti. Tre anni dopo, nel 1966 venne posata la prima pietra del nuovo paese: fu scelto il nome di Vajont.
TESTIMONIANZE
Un uomo:” …ero giunto al bivio dell’inizio di Erto(…)quando improvvisamente sentii la macchina traballare e mi accorsi che stavo volando verso l’alto. Mi ritrovai sulla circonvallazione, dopo un volo di 90-100 metri”.
Un dottore: “Era cessato il vento e persistevano violenti scuotimenti della Terra, un rumore indefinibile molto forte, come un tuono estivo, moltiplicato per cento (…), non appena si è verificato il colpo di vento ho sentito venire dal paese un urlo prolungato di più voci…”
IL VAJONT OGGI
La valle del torrente Vajont era, ed è ancora, un paradiso alpino. Nonostante la frana che causa il disastro, la bellezza del paesaggio, con la cima del Toc, i boschi e il bosco sinuoso del fiume regalano ancora motivi di ammirazione che spingono fin qui i turisti.

LE MANIFESTAZIONI PER NON DIMENTICARE
Dall’associazione “cittadini per la memoria del Vajont”, è nata l’idea di fare fronte comune dando vita a “Noi, 9 Ottobre”, una causa che coinvolge associazioni di familiari delle vittime. E inoltre, i bambini hanno messo dei pezzi di cotone colorati per tutta la staccionata che affaccia sul Vajont.
Federica Liccione III B